Questa incantevole stradina, meta di molte passeggiate per gli scandianesi, rivestiva anticamente un ruolo importante in quanto, come possiamo apprendere dal libro “Stradario antico del territorio del comune di Scandiano” (dell’Università del tempo libero in collaborazione con il Comune di Scandiano e il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, a cura di Roberto Gandini), era un’antica via che divideva il piano dal colle.
Viene infatti riportato nel libro che
“L’antica via romana, in molti tratti dei suoi quasi 2 km di lunghezza, segnava i confini dei terreni del Colle e del Piano.
La classificazione dei due tipi di terreni, soggetti a differente trattamento censuario fu voluta dal governo Estense alla fine del secolo XVIII.
Una descrizione di questa linea che divideva i terreni del Colle e del Piano dello scandianese ci viene offerta da Gian Battista Venturi nella sua Storia di Scandiano.
La via Romana iniziava all’incrocio formato dalla via Monte dell’Evangelo che sale a mezzogiorno, via dei Goti proveniente da Ventoso, dalla via Larga proveniente da San Ruffino e dalla via Strucca, primo tratto della via Romana.
La strada dopo aver attraversato l’antico borgo della Strucca, scendeva con lieve declivio in direzione Nord-Ovest e raggiungeva la località chiamata Le Fontane.
Dalle Fontane la via proseguiva in direzione Ovest, raggiungeva il bivio della strada dell’Ariola e, più avanti, la strada di Ventoso la via Rio Bellano e il guado omonimo. Superato il guado, e salita la riva sinistra del rio, la strada proseguiva in direzione Ovest e raggiungeva il borgo di Cà Dè Caroli.
Dal borgo discendeva e attraversava il guado del torrente Tresinaro in località detta La Larga. Saliva e, percorrendo la via della Resta, andava ad incontrare nel luogo detto Il Gelso la Montanara per Rondinara.
Attraversata la strada Montanara e imboccata l’attuale via del Seminario tornava a salire per raggiungere, dopo breve tratto, la via delle Fossette in vicinanza del complesso rustico del Colombaro o Cà de Signori, del secolo XVII” .
Nelle foto che seguono per il tratto tutt’ora sterrato della via Romana, chiamata anche Emilia, con le quercie secolari che l’accompagnano, la ridotta sede stradale e il fondo stradale e il fondo naturale di ghiaia e sassi gli conferiscono ancora quell’aspetto originale che avevano le strade scandianesi del secolo XIX

La via della Riola, che collega la via Romana con la strada di Ventoso, è una delle poche che ha conservato il suo aspetto originale